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MI HA SEMPRE INCURIOSITO il fatto che un uomo, innamorato della
propria terra, la mia terra, la chiamasse con un altro nome. Sentirsi
straniero, perpetuamente adolescente della propria vita, investito da
quella felicità di risentirsi sé stesso, come ci capita
scendendo da un treno, in una stazione, in una città nuova, sconosciuta.
Ma se è così, e Bianciardi lo aveva capito, l’unico
viaggio possibile è quello immaginario, l’unico in grado
di portarci veramente lontano, a casa nostra. Noi felici e sconosciuti.
L‘IDEA NASCE DALL’AMORE per quest’uomo, lo stesso
amore che lo legava disperatamente a Grosseto. Un amore così intenso
da lasciare tracce nella realtà. Modificandola. “Era un tormentone”
- dice chi lo ha conosciuto - “Grosseto come Kansas City”.
Un uomo è i luoghi in cui è stato amato e amare è
farsi portare altrove, in un altro luogo.
COSÍ GROSSETO, la sua città, era Kansas City. Così
Bianciardi era un altro uomo.
ADESSO SCORGO, a distanza di tempo, tra quelle piccole scomodità
che ti spingono a fare qualcosa, l’intorpidito e indispensabile
desiderio di un’altra chance.
Nessun vincolo biografico o filologico perché niente è più
squallido di un innocuo ricordo.
KANSAS CITY E’ PENSATO come una partitura per una prova;
contiene osservazioni, suggerimenti, idee da sviluppare che non saranno
mai eseguite. Ma che la voce di Giulia Fossà riporta e consegna
al pubblico.
UNA GIORNALISTA è incaricata di scrivere una biografia di
Luciano Bianciardi.
Si innamora, però, dei luoghi della sua vita. Reinventandola.
L’opera si dà nel suo costituirsi, avviene in realtà
solo nell’immaginario di ogni spettatore/ascoltatore.
Ed ognuno ne fa il suo altro luogo, diverso da tutti i luoghi degli altri
spettatori.
Anche il sottotitolo “8 quadri per una radiocommedia (e/o un CD
e/o un evento teatrale.)” è una finzione. In realtà
non è niente di tutto questo.
E’ SEMPLICEMENTE quello che lo spettatore sente e vede.
Claudio Riggio
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Testo di Kansas City
Introduzione
Secondo quadro
Quarto quadro
Quinto quadro
Sesto quadro
Settimo quadro
Ottavo quadro |
Testi di: Claudio Riggio
(con alcune citazioni da scritti di Caproni, Bianciardi, Cassola, Corrias
e De Andrè).
Musica:
Improvvisata
(eccetto “Picasso” e “Le cose di Alfredo” di Claudio
Riggio). Mixaggio:
Antonio Pulli, VD
Music, Roma
Registrato dal vivo il 4, 5 e 6 luglio 2003 al Teatro degli Industri di
Grosseto. Grazie a
Paolo Lecca, Ippolito Simion e Fabrizio Forner per le foto di scena, Loretta
Cianfrogna per la brochure di presentazione e al Comune di Grosseto per
la concessione del Teatro degli Industri. |